Sanità, Giuliano (UGL): “Nelle corsie servono regole certe e personale qualificato”
Il segretario nazionale UGL Salute chiede lo stop alle deroghe sui titoli esteri e il rilancio dei professionisti italiani
Sul tema del riconoscimento dei titoli degli operatori sanitari provenienti da Paesi extra Ue interviene con fermezza Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute, richiamando l’attenzione sulle criticità ancora irrisolte e sull’assenza di un accordo in Conferenza Stato-Regioni che disciplini in modo chiaro i requisiti per l’esercizio delle professioni sanitarie, a fronte del protrarsi delle deroghe introdotte in fase pandemica.
“Non possiamo accettare che nelle nostre strutture continuino a operare professionisti con titoli poco chiari o non adeguatamente verificati”, afferma Giuliano. “Le misure emergenziali del periodo Covid avevano una logica in un contesto straordinario, ma oggi rischiano di diventare una pratica ordinaria, con ricadute sulla sicurezza dei pazienti e con evidenti disparità tra operatori”.
Secondo il segretario UGL Salute, la mancanza di controlli rigorosi, la scarsa conoscenza della lingua italiana e l’assenza di un percorso formativo certificato possono generare situazioni critiche all’interno dei reparti. “La tutela dei cittadini passa dalla certezza che chi lavora in corsia abbia competenze solide, tracciabili e conformi agli standard italiani. Non sono accettabili percorsi paralleli che producono operatori con una preparazione professionale differente”.
Per Gianluca Giuliano la strada da seguire non è l’estensione delle deroghe, ma un investimento strutturale sul personale italiano. “Dobbiamo valorizzare i nostri professionisti, garantire sicurezza, condizioni di lavoro adeguate e reali prospettive di crescita. Solo così si rafforza il Servizio sanitario nazionale e si evita il ricorso a soluzioni improvvisate”.
In chiusura, il segretario nazionale della UGL Salute richiama la politica e le istituzioni alle proprie responsabilità: “Servono regole certe e controlli stringenti. La sicurezza degli operatori e quella dei cittadini sono inseparabili e devono restare al centro delle scelte politiche e organizzative del nostro sistema sanitario”.