Politecnico di Milano, l’IA è una necessità per le sfide demografiche dell’Italia
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ROMA (ITALPRESS) – L’IA è una leva cruciale per affrontare le trasformazioni del mercato del lavoro e affrontare sfide demografiche future dell’Italia. Il 18% dei posti di lavoro equivalenti in Italia risulta già oggi automatizzabile e la quota potrebbe salire al 50% entro il 2033, con un impatto potenziale su circa 3,8 milioni di posti di lavoro equivalenti. Ma le stime dell’impatto devono tenere conto delle previsioni demografiche, per cui si stima un gap di 5,6 milioni di posti di lavoro equivalenti, pari al 25% degli occupati attuali.
Entro il 2033, infatti, la popolazione italiana in età lavorativa calerà di 2,8 milioni, mentre i pensionati aumenteranno di 2,3 milioni, con 21,2 milioni di occupati previsti, mentre ne sarebbero necessari 26,8 milioni di occupati necessari per mantenere in equilibrio il sistema previdenziale. L’intelligenza artificiale è quindi leva necessaria per colmare parte del divario, a patto di investire in formazione, tutele ed equa redistribuzione dei benefici. Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, presentata oggi alla Camera dei Deputati al convegno “Intelligenza Artificiale e Lavoro: evidenze sul Sistema Paese tra rischi e opportunità”.
L’evento, promosso dal Presidente della Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, Walter Rizzetto, ha visto la partecipazione di Andrea Giaccone, Membro della Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati, Chiara Gribaudo, Membro XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato, Giulia Pastorella, Membro IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, e Chiara Tenerini, Membro XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato.
“L’intelligenza artificiale è un tema strategico per affrontare le sfide demografiche ed economiche che attendono l’Italia. – dichiara Walter Rizzetto, Presidente XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati – Per questo ho promosso con convinzione l’evento di presentazione dei dati dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano. La Commissione Lavoro della Camera, che ho la responsabilità di presiedere, segue con grande attenzione le implicazioni dell’IA sul mondo del lavoro e ha già svolto una specifica indagine conoscitiva che ha permesso di individuare rischi, opportunità e strumenti di regolazione. L’obiettivo è accompagnare l’innovazione con politiche adeguate, capaci di coniugare competitività e tutela delle persone, affinché il progresso tecnologico diventi leva di crescita e coesione sociale”.
“Nel 2024 il mercato dell’Artificial Intelligence in Italia mostra una crescita record (+58%), toccando 1,2 miliardi di euro. Un risultato che testimonia l’interesse del tessuto produttivo a cogliere le opportunità offerte da questa tecnologia” afferma Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence. “E la tecnologia sta avendo già un impatto sulla vita quotidiana dei lavoratori italiani con il 61% che ritiene che l’IA abbia già cambiato molto o abbastanza il proprio modo di lavorare”.
In particolare, il 54% segnala che l’IA semplifica e velocizza le attività, il 34% che l’IA svolge autonomamente alcune mansioni; il 17% che svolge nuove attività non sostituite dall’IA; per il 6% il lavoro è interamente dedicato alla supervisione dell’IA. Guardando al futuro, oltre 1 lavoratore su 10 si aspetta che molte attività del proprio ruolo possano essere sostituite dall’IA entro i prossimi cinque anni.
“Con il rilascio della seconda Strategia nazionale dell’IA per l’orizzonte 2024-2026, l’Osservatorio ha continuato il proprio lavoro di monitoraggio dell’ecosistema nazionale dell’Intelligenza Artificiale, raccogliendo oltre 30 indicatori che ci permettono di restituire una fotografia complessa e dettagliata del nostro contesto.” dichiara Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence.
“Tra i temi toccati vi è quello della formazione. In questo ambito, i KPI sono incoraggianti da un lato, ma più preoccupanti dall’altro. Il numero di studenti STEM rimane pressoché stabile, circa 124mila nel 2023/24, mentre il numero dei dottorati in IA è più che raddoppiato tra il 2021/2022 e il 2022/2023, toccando quota 342, grazie allo stanziamento di fondi del PNRR. Tuttavia, non possiamo ignorare un dato allarmante: il flusso migratorio netto delle competenze italiane in IA è negativo, con un valore di -0,18 nel 2023, mentre paesi come il Regno Unito registrano valori positivi (+1,04). Questo ci impone di riflettere su come trattenere i talenti e favorire la loro crescita nel nostro paese, per non compromettere il potenziale che abbiamo costruito”.
-Foto ufficio stampa dicomunicazione-
(ITALPRESS).