Nino Buonocore torna con “M.I.S.L.A. (mettiamo in salvo l’amore)”
Il nuovo album di inediti del cantautore napoletano tra jazz, poesia e autenticità, disponibile dal 21 novembre in CD e digitale, e in vinile dal 12 dicembre
“M.I.S.L.A. (mettiamo in salvo l’amore)” è il titolo del nuovo elegantissimo album di inediti di Nino Buonocore in uscita in CD e in digitale il 21 novembre 2025 (etichetta Incipit Records, distribuzione Egea Music). Qui il link per il preorder L’album sarà disponibile anche in Vinile dal 12 dicembre 2025.
Il popolare e raffinato cantautore napoletano, che non ha mai seguito le mode e ha abituato il suo pubblico ad aspettare la propria esigenza di comunicare, dopo l’uscita nel 2013 del suo ultimo album di inediti “Segnali di umana presenza” si è dedicato quasi esclusivamente ai live, elaborando nuovi percorsi sempre più segnati da contaminazioni jazzistiche, culminati con la pubblicazione nel 2021 dell’acclamato “In Jazz”. Una svolta stilistica che continua nel nuovo “M.I.S.L.A. (mettiamo in salvo l’amore)”, un album di gran classe nato da alcune session in studio. Quest’atmosfera si respira in tutte le canzoni e rivela lo spirito di gruppo essendo tutto “suonato insieme” a eccellenti musicisti, in un periodo in cui prevale l’uso della tecnologia.
È un lavoro che mette l’uomo al centro dell’universo, con la sua capacità di incidere profondamente sul suo destino attraverso la propria autodeterminazione. Buonocore non accetta la teoria secondo cui l’uomo sia costretto a tenere un atteggiamento passivo, attendista, negli accadimenti che attengono al quotidiano, crede invece che sia assolutamente necessario reagire, e che la strada giusta sia il recupero della considerazione di sé e la forza dei sentimenti più autentici, unica vera risorsa per evitare di abbandonarsi all’apatia o alla rassegnazione.
Il risultato è un lavoro suonato magistralmente, che pur mantenendo le atmosfere leggere del passato si arricchisce di sonorità sofisticate e ci restituisce un artista in stato di grazia, la cui iconica voce continua a emozionare.
Man mano che procediamo nell’ascolto delle dieci nuove canzoni, scritte con lo storico collaboratore Michele De Vitis, affiora il mondo artistico del cantautore fatto di delicatezza, dolci malinconie e talento compositivo. È un Nino Buonocore ben radicato nel presente che racconta l’uomo e i suoi sentimenti, la sua sfera quotidiana, anche quella più intima, sempre con naturalezza e leggerezza.
Traccia la rotta il brano che dà il titolo all’intero album, “M.I.S.L.A. (mettiamo in salvo l’amore)”, un’esortazione a ritrovare la vera essenza della vita in un mondo che ha plasmato la nostra socialità su modelli individualisti ed esibizionisti, dettando canoni comportamentali e costringendoci a recitare un ruolo, dal quale possiamo salvarci solo comunicando con autenticità e rispetto (Ti stanno trascinando dentro la corrente fino al mare inesorabilmente, un mare simile ad un brodo primordiale, c’è mescolato tutto il bene e il male. E le ideologie sono un ostacolo per chi vuol essere l’unico oracolo l’unica voce l’unica prospettiva di un mondo spinto apposta alla deriva. Mettiamo in salvo l’amore che c’è…mettiamo in salvo l’amore da questa finta vita prima che sia finita. Ed ecco il circo con le sue attrazioni prossimo numero le tue illusioni, tromboni a destra violini un po’ a sinistra e il dio danaro lì a dirigere l’orchestra, distrutti dal pensiero unico tutti i principi della convivenza, via la solidarietà, la tolleranza, tu non lo vedi ma il mostro avanza!).
In “Nessuno” Nino canta in prima persona una relazione omosessuale, con poesia e tenerezza (Quando parlo con te io lo sento che mi sai ascoltare, perché sei come me quindi tutto il resto viene naturale, sei arrivato così a dispetto di chi non sa che l’amore nonostante tutto è sempre amore, è l’amore! e nessuno può dire se vale meno, nessuno); in “Logica biologica” cerca di combattere il retaggio storico che considera la donna un oggetto (Io credo a una donna che invece sia libera per amarla senza istruzioni, sarai tu che non trovi una logica che non sia solo biologica ma è tutto un mondo da scoprire una donna in una donna); nella delicatissima e malinconica “Pane, sale & olio” volge lo sguardo verso il passato, lasciando affiorare il rammarico per il senso che non si era saputo cogliere e per le cose andate (Così ho pensato alla mia vita navigando tra i ricordi e i tarli del mio tempo, tutto quel che conquistavo tra le mani mi sembrava niente, mi aspettavo che fosse di più perché ancora ne ignoravo il senso…tutto il sole che ho incontrato a ogni pioggia mi ritorna in mente… Dove sei fame di avventura? Mio pane, sale e olio? Dov’è l’innocenza che era in fondo ai miei occhi? E adesso quel ragazzo è un uomo ci sarà una rotta giusta tra le tante che sbaglierò… penso al cuore che ci ho messo quando guardo come sono adesso tra mille caffè e tanti “se”, quelle notti che rimango sveglio… Dove sei fame di avventura? Mio pane, sale e olio? Dov’è l’innocenza che era in fondo ai miei occhi?); in “Vittime” racconta la fine di un amore dove tutti sono un po’ colpevoli (Sporchi di questa storia sfinita come da un volo caduta come una falena che sta morendo, vittime di un’emozione svanita, torto o ragione che importa si è chiusa ormai la porta ad ogni bellezza!); in “Lasciati andare” il bilancio di una relazione sentimentale (Quanta strada abbiamo fatto fianco a fianco io e te e quanta vita abbiamo scritto senza rinunciare a niente, non è vero che non ci conosciamo più, ma dov’è quella leggerezza dov’è? Quella convinzione di sentirsi il mondo tra le mani? Lasciati andare come quando c’era ancora tutto da inventare). Così, i versi scanditi dall’acustica della sua chitarra, suonata con la cura del musicista elegante che Nino è oggi più di prima, tessono la tela a un tappeto di grande finezza compositiva.
Musicalmente ha cercato di riprodurre atmosfere sonore del passato confidando nell’espressività degli strumenti acustici straordinariamente suonati e arrangiati. Nino ha lavorato con grande meticolosità e a lungo sulle note e sulla scelta degli strumenti, curando ogni minimo dettaglio del nuovo lavoro, dalla scrittura alla produzione e agli arrangiamenti. Racconta a tal proposito Buonocore “L’aspetto più interessante che vorrei che il mio pubblico cogliesse ascoltando questo nuovo progetto e per il quale si è lavorato tantissimo, è quello legato alla non replicabilità di ciò che vi è suonato. Si è tentato cioè di fare in modo che l’esecuzione restasse sempre in continua evoluzione pensando anche in funzione degli spazi e dei tempi in cui verrà riproposta. Quindi pochissima post-produzione e libertà assoluta da omologazioni in merito a genere e orientamento stilistico con la sola intenzione di lasciar respirare compiutamente l’armonia e la melodia e la comunicazione dei contenuti. Non troverete strizzatine d’occhio alla musica di tendenza dalla quale mi sono affrancato un po’ da sempre (e il mio pubblico credo lo abbia anche apprezzato)”
Questi i titoli dei brani contenuti in “M.I.S.L.A. (mettiamo in salvo l’amore)”: “Lasciati andare”, “Vittime”, “Nessuno”, “Logica biologica”, “L’amore è nudo”, “Florinda”, “M.I.S.L.A. (mettiamo in salvo l’amore)”, “Tutto in te”, “Pane, sale & olio”, “Sembra facile” e la bonus track “Meglio così” (studio version).
Nel disco, con Nino alle chitarre e percussioni, hanno suonato: Antonio Fresa (pianoforte acustico e Rhodes), Antonio De Luise (contrabbasso e basso elettrico), Amedeo Ariano (batteria), Max Ionata (sax), Flavio Boltro (tromba); e inoltre Ileana Mottola, Rossella Carrieri e Antonio de Luise (cori), Nico di Battista (chitarra classica in “L’amore è nudo” e chitarra elettrica in “Nessuno”), Vittorio Riva (batteria in “Meglio così”), Bruno Marcozzi (batteria in “Nessuno” e “Pane, sale & olio”), Alessandro Tedesco (trombone in “Florinda” e “Tutto in te”), Giuseppe Plaitano (sax in “Sembra facile”), Pericle Odierna (tutti i fiati in “Pane, sale & olio” e clarinetto in “Meglio così”).
“Dopo il grande successo avrei potuto continuare a comporre altre ‘Scrivimi’ all’infinito ma ho rifiutato di ripetere un unico cliché, lasciando che fosse l’istinto e la passione per la musica a guidarmi” confessa il cantautore. “Sono orgoglioso di questo progetto come di tutto il mio percorso artistico che mi consente di esplorare sempre nuove strade fossero pure in controtendenza. La libertà espressiva, prezioso traguardo sempre in movimento, è e sarà sempre uno degli elementi fondamentali ai quali non potrò mai rinunciare sia come musicista che come uomo.”
La storia di Buonocore è quella di un cantautore rimasto sempre coerente con la sua arte e la ricerca (mai fine a sè stessa), e con il suo talento di compositore. Le sue canzoni hanno accompagnato periodi di vita di ognuno di noi e restano nell’immaginario di tanti (“Scrivimi”, “Rosanna”, “Il Mandorlo”, “Boulevard”, per citarne alcune), quei brillanti ritratti di donne e amori semplici solo in apparenza, ci appartengono per come sono stati raccontati e per come li abbiamo immaginati, idilli di stagioni vissute intensamente. Con questo suo ultimo lavoro il cantautore ci offre un nuovo capitolo dal grande fascino, tutto da scoprire e da assaporare.