La salute come strumento di cooperazione internazionale, incontro al Policlinico Campus Bio-Medico
È questo il messaggio principale dell'incontro ospitato al Circolo degli Esteri a Roma e promosso dalla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico
ROMA (ITALPRESS) – In un momento storico segnato da crisi globali e nuovi conflitti, la salute può essere strumento di dialogo, di diplomazia e, in ultima istanza, di pace. Non solo un diritto fondamentale, ma una vera e propria piattaforma di cooperazione. È questo il messaggio principale dell’incontro ospitato al Circolo degli Esteri a Roma e promosso dalla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico nell’ambito del programma Health and Diplomacy, un appuntamento che rinnova l’impegno del Policlinico nel solco dell’attenzione alla persona, della collaborazione internazionale e della costruzione di relazioni basate sulla cura. All’evento dal titolo “Today’s challenges: Health, Diplomacy and Peace” hanno preso parte numerosi rappresentanti del mondo accademico e delle istituzioni, tra cui il cardinal Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa e Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, l’Ispettore Generale della Sanità Militare generale Carlo Catalano, il vicesegretario generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ambasciatore Carlo Lo Cascio e il direttore Public Health, Cancer and Health security della Commissione europea Antonio Parenti.
Inoltre, sono intervenuti anche in qualità di relatori l’ambasciatore della Repubblica di Cipro presso la Santa Sede George Poulides, l’ambasciatore Franco Mistretta, già direttore dell’Istituto Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e l’ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta a Cipro e in Gambia Domenico Giani. Per il Policlinico Campus Bio-Medico hanno partecipato l’amministratore delegato e direttore generale Paolo Sormani, il direttore dell’Unità di Emodinamica Gian Paolo Ussia e il direttore del programma Health and Diplomacy Massimo Maria Caneva. “La tutela della salute può davvero diventare un terreno privilegiato di collaborazione a più livelli”, ha affermato l’AD e DG della Fondazione Paolo Sormani, che ha poi continuato: “Come Policlinico Universitario investiamo molto nella qualità dell’assistenza e nell’innovazione tecnologica, ma siamo anche impegnati in iniziative che aprono il nostro ospedale al territorio e valorizzano la professione medica come servizio alla persona e ai più fragili. Le malattie, purtroppo, non conoscono confini. Prendersi cura dell’altro può creare le condizioni per generare fiducia, dialogo e in molti casi un’autentica cooperazione anche sul piano diplomatico”.
“Il programma Health and Diplomacy del Policlinico Campus Bio-Medico nasce per connettere competenze cliniche e relazioni internazionali con un obiettivo molto preciso: promuovere la dignità della persona attraverso la salute globale”, ha spiegato il professor Massimo Maria Caneva, direttore del progetto della Fondazione. “Trasformare la cura in un linguaggio comune – ha aggiunto Caneva – significa riconoscere che nessuna crisi può essere affrontata da soli. Anche le situazioni più complesse richiedono coordinamento, rispetto reciproco e impegno multilaterale. Incontri come questo ci ricordano che la cooperazione nasce dal confronto e dalla responsabilità condivisa”. L’evento si inserisce tra le numerose attività promosse dalla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico per favorire il dialogo tra mondo sanitario e istituzioni, con particolare attenzione alla persona e ai suoi bisogni e alla sua dignità.
– foto ufficio stampa Policlinico Universitario Campus Bio-Medico –
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