“I veri dati sul mare calabrese”: Regione e Arpacal fanno chiarezza dopo il report Goletta Verde di Legambiente

Calabrese: “I dati di Legambiente danneggiano la Calabria. I nostri monitoraggi ufficiali certificano un mare eccellente per il 93%”

A cura di Redazione
17 luglio 2025 19:30
“I veri dati sul mare calabrese”: Regione e Arpacal fanno chiarezza dopo il report Goletta Verde di Legambiente -
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“Non è in atto uno scontro con Legambiente, ma una divergenza di vedute. Ieri abbiamo partecipato con il dirigente generale del dipartimento Ambiente, Salvatore Siviglia, e con il direttore dell’Arpacal Michelangelo Iannone alla conferenza stampa di Goletta Verde, nel corso della quale sono stati diffusi risultati, secondo noi, non corrispondenti alla verità, anche per la modalità di raccolta.

Goletta Verde ha proceduto a 23 prelievi sui quali basano le loro affermazioni. Noi ne abbiamo fatti oltre 3.000 e i risultati sono diametralmente opposti: le acque calabresi sono eccellenti per il 93%. Sottolineo, inoltre, che i loro 23 campioni sono stati prelevati alle foci dei fiumi e sappiamo benissimo che sono le disposizioni della Capitaneria di Porto che stabiliscono le zone di mare vietate alla balneazione, in Calabria come nel resto d’Italia.

Fornire all’opinione pubblica dati non veritieri in piena estate crea solo un danno alla nostra regione. Tutto questo è oltraggioso e offensivo”.

Lo ha detto l’assessore all’Ambiente e al Turismo della Regione Calabria, Giovanni Calabrese, illustrando i dati esatti sulla qualità del mare, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi in Cittadella a Catanzaro, per fare chiarezza sulle notizie diffuse da Legambiente-Goletta Verde.

“A nostro avviso – ha rimarcato Calabrese – non è stato corretto diffondere quel comunicato stampa partito da Legambiente nazionale che mortifica la Calabria, mortifica il lavoro del dipartimento Ambiente, di Arpacal e dei 200 operatori impegnati costantemente a monitorare la qualità delle acque. Mortifica tutto il lavoro sinora svolto dal governo regionale sulla depurazione.

Non possiamo accettare che vengano calati da Roma dati che non corrispondono alla realtà. Noi ci assumiamo la responsabilità di quello che accade in Calabria ma sulla depurazione e sulla qualità delle acque del mare la verità è completamente diversa da quella fatta emergere ieri da Legambiente. Tra l’altro la stessa Legambiente regionale ha chiarito che loro si riferivano a 23 campioni, di cui solo 10 inquinati e in riferimento alle foci dei fiumi”.

“Ora – ha concluso l’assessore calabrese – mettiamo sul tavolo i dati reali mentre altri creano solo danni alla Calabria. Il mare è vita, è lavoro, è dignità. Noi ci assumiamo ogni responsabilità, ma pretendiamo rispetto. I dati veri sono questi: i calabresi e i turisti devono sapere che il nostro mare è pulito. E continueremo a lavorare, giorno dopo giorno, per tutelarlo.”

Tesi ribadita da Siviglia e Iannone, che hanno fornito dati e precisazioni metodologiche per una corretta interpretazione delle informazioni diffuse al pubblico.

“I risultati pubblicati da Legambiente – ha affermato Iannone – seppur utili nell’ambito della sensibilizzazione ambientale, non costituiscono monitoraggio ufficiale delle acque di balneazione e non sono assimilabili, per procedure e finalità, ai dati prodotti dalle Agenzie pubbliche.

Il sistema pubblico di controllo ambientale si basa sull’applicazione rigorosa del decreto legislativo 116/2008, che disciplina il monitoraggio delle acque di balneazione attraverso una rete ufficiale di punti costieri validati: in Calabria Arpacal monitora 649 punti lungo 670 km di costa.

Nel 2024 Arpacal ha effettuato 3.811 campionamenti e 7.622 analisi, riscontrando “non conformità” sull’1,8%. Nel 2025, al 30 giugno, sono stati effettuati 937 campionamenti e 3.894 analisi. Infine, i risultati sono condivisi con Comuni, Regione, autorità sanitarie e cittadini tramite portali pubblici e bollettini trasparenti.”

Secondo Siviglia, “si è trattato di un attacco violento e ingiusto contro una Regione che sta lavorando seriamente da anni. Il sistema calabrese si basa su una rete di oltre 200 persone, operative anche nei giorni festivi.

Riceviamo segnalazioni da comuni cittadini attraverso un portale anonimo e interveniamo entro due ore. Il nostro sistema GIS consente un monitoraggio in tempo reale di ogni punto critico.

Per quanto riguarda l’accesso ai fondi del Pnrr, tre anni fa la Calabria non poteva partecipare perché non aveva un gestore riconosciuto. Ora abbiamo SoRiCal, abbiamo ottenuto i fondi e non ci fermiamo qui”.

Presente all’incontro anche il direttore del dipartimento regionale all’Agricoltura, Giuseppe Iiritano.

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