Anastasio chiude il “LMNPP Tour”: tra verità, maschere e il coraggio di mostrarsi davvero

Si è concluso lo scorso 31 ottobre il “LMNPP Tour” di Anastasio, la serie di concerti che ha riportato il rapper campano sui palchi dei principali club italiani con i brani del suo ultimo album “Le Macchine Non Possono Pregare” (Woodworm/Universal Music Italia) e i pezzi che hanno segnato la sua carriera.

Alla vigilia del tour aveva fatto discutere la scelta – insolita e coraggiosa – di annunciare pubblicamente la cancellazione delle date di Bari e Perugia per la scarsa vendita dei biglietti. Un gesto di trasparenza che ha sorpreso il pubblico e ottenuto grande rispetto anche tra gli addetti ai lavori. Tra i primi a sostenerlo Salmo, che lo ha invitato ad aprire il suo concerto di Eboli il 18 ottobre, riconoscendo in quel gesto un raro esempio di onestà nel panorama musicale.

Con il “LMNPP Tour”, Anastasio (Marco Anastasio) è tornato sulla scena dopo una lunga pausa, costruendo un live che è molto più di un concerto: una vera e propria opera rap, dove musica, teatro e introspezione si fondono. Sul palco con lui l’attore Giacomo Lilliù e la band formata da Marco “Lancs” Lanciotti (batteria) e Gregorio Calculli (chitarra e tastiere), sotto la direzione di Federico Cicinelli. Il tour è stato prodotto da Arealive in collaborazione con CMN Produzioni.

Ogni tappa è stata un viaggio dentro l’immaginario del disco e della graphic novel “LMNPP” (Edizioni BD): una riflessione sulla spettacolarizzazione, sulla finzione mediatica e sulla sottile trappola del “personaggio” che ogni artista è costretto a interpretare.

In un’epoca in cui la tecnologia rende la sorveglianza onnipresente e il confine tra realtà e rappresentazione sempre più labile, Anastasio ha scelto di mettersi a nudo, tentando di gettare l’ultima maschera e guardarsi negli occhi.